La locanda di Bu – Nusco (AV) – Chef Antonio Pisaniello

Ci hanno spiegato che a Nusco tutti i matti si chiamano Antonio. In una deserta sera di Champions League siamo anche riusciti a incontrarne uno: gravitava intorno alla statua di Sant’Amato, primo vescovo nonché patrono del paese, mugugnando un incomprensibile rosario di improperi rivolti a chissà chi… Clicca QUI per proseguire nella lettura dell’articolo >>

Ci hanno spiegato che a Nusco tutti i matti si chiamano Antonio. In una deserta sera di Champions League siamo anche riusciti a incontrarne uno: gravitava intorno alla statua di Sant’Amato, primo vescovo nonché patrono del paese, mugugnando un incomprensibile rosario di improperi rivolti a chissà chi. Certo, uno un po’ folle non dev’essere necessariamente la macchietta del paese. Vi racconto un’altra storia. Abbiamo un valente chef, di nome –ça va sans dire- Antonio, che nella vicina Ponteromito apre un ristorante che macina centinaia di coperti (pur proponendo cucina di qualità) ma che dopo un po’ gli va stretto. Per affinare la sua arte, decide di andare a fare pratica alla corte di uno che ha fama di condividere la stessa sua filosofia di valorizzazione del prodotto, Herbert Hintner. Scelta da tipico Antonio nuscano: si troverà ad essere l’unico irpino in una cucina che parla solo tedesco, ma nemmeno l’inglese si dimostrerà un problema quando aggiungerà al suo curriculum anche l’esperienza americana del reality “The restaurant” (format poi adottato anche in Italia con la conduzione di Antonella Clerici e il supporto di Igles Corelli). Tornato in patria riserva una saletta del suo ristorante “Il Gastronomo” alla sperimentazione dei suoi piatti creativi: capisce che la strada è quella giusta e nel 2004 arriva il suo nuovo locale, dedicato al figlio: La Locanda di Bu. Si arrocca a Nusco, splendido borgo reso ancora più bello dal lavoro di Ciriaco De Mita, nuscano doc che si è sempre speso per bene della sua città natale. Il concetto dietro a tutto il locale (progettato e costruito secondo i dettami della bioedilizia) è quello della nutrizione, quindi la risposta alla domanda che non avete mai osato fare è: sì, il logo del ristorante è proprio un seno. Sono matti questi Antonio…

Le guide cartacee
Michelin due forchette e coltello
Espresso
assegna 15/20
Gambero Rosso
assegna 82 – cucina 57
Touring Club una medaglia e tre forchette
Veronelli assegna una stella

I tavoli / La sala

Sottofondo musicale

Musica ambient e la musica soul di Corinne Bailey Rae.

Menù

Come di consueto vi riportiamo i menù degustazione e il menù alla carta.

Menu Degustazione “Contaminazioni”

Sette piatti con i profumi e i sapori della nostra terra, rivisitati dallo chef Antonio Pisaniello.

€ 65,00

Menu’ il Borgo

Ricotta fritta di Montella con salsa di Broccoli, acqua di pomodoro, prosciutto di Venticano e colatura di alici
Zuppa di fagioli di Volturara con verdure spontanee
Cecaluccoli
Tagliata di podolica ai funghi porcini
Millefoglie con crema pasticcera e amarene
€ 50,00

Le nostre proposte solo per tavoli completi.

IL MENÙ ALLA CARTA

Antipasti
Tartare di gamberi rossi con burrata e crudo di zucchine
€ 18,00
Hamburger crudo di podolica con maionese agli agrumi, verdure croccanti e sale affumicato
€ 15,00
Ricotta fritta di Montella con salsa di broccoli, acqua di pomodoro, prosciutto di Venticano, colatura di alici e patate bianche di montagna
€ 10,00
Caldo freddo di baccalà e patate con pomodorini e cipolla ramata di Montoro
€ 16,00
L’Uovo e piselli con guanciale croccante e pecorino di Carmasciano
€ 13,00

Zuppe
Zuppa fredda di pomodoro con mousse di mozzarella, olio al basilico e croccante di pane cafone
€ 12,00
Tiepido di Tallo di zucchina con spuma di patate e olio di Ravece
€12,00

Primi
Risotto Carnaroli acquerello con colatura di alici, rape rosse e burrata
€ 15,00
Raviolo di patate di montagna con tartufo estivo
€ 13,00
Spaghettone di Gragnano con crema di peperoni, caciocavallo podolico e limone di Sorrento
€ 12,00
Candele al pomodoro e basilico(Omaggio alla pasta al pomodoro)
€13,00
I cecaluccoli (cavatelli piatto della tradizione) pepe nero e cacio-ricotta salata di Montella
€ 12,00

Secondi

Agnello di Carmasciano in tre modi
€ 20,00
La podolica con funghi porcini dei monti Picentini
€ 18,00
Il maialino con le mele annurca e olio alla vaniglia
€ 18,00

I dessert
La “cassata”. Rivisitazione dello Chef
€10,00
Il Coulis di fragoline di bosco con gelato alla vaniglia
€ 9,00
Il Tortino al cioccolato con gelato al rum e salsa allo strega
€12,00
Il ghiacciato al torrone con albicocche e polvere di capperi
€10,00
La millefoglie con amarene
€ 8,00
Il Babà
€ 7,00

Carta dei vini [15,5/20]

Ampia scelta, come giusto che sia, sui vini campani, in particolare irpini, dei piccoli e grandi produttori per i quali sono disponibili svariati millesimi. Il resto d’Italia ha una buona copertura. Ricarichi più che onesti. Benché non ci sia una gran richiesta, hanno una carta delle birre. A breve la carta sarà rifatta e saranno introdotti molti vini biodinamici.

La cantina situata a pochi passi dal locale.

Abbinamento Vini

Ad accompagnarci nel nostro percorso di degustazione c’era Jenny Auriemma, moglie di Antonio, nonché sommelier e patron del locale. Preparata, cortese e sempre sorridente.

Pane [+++++]

Pane bianco, pane al rosmarino, pane al pomodoro candito e pane alle cipolle.

Grissini e lingue di suocera al sesamo. Sfoglia allo zafferano, origano e olio d’oliva.

Aperitivo

Prima di iniziare, lo chef ci mostra alcune delle sue grazie

una bella scorta di tartufi dei monti Picentini.

Piattooo!

Verde-rosso. Rosso: involtino di peperone ripieno di pane, uvetta, pinoli e mosto cotto. Verde: bucce di zucchina, con un croccante di pane, filetti di trota salmonata marinati da noi e capperi [+++++]

Greco di tufo – A casa

Piccolo assaggio di pizza [+++++]

Il buon Pisaniello ha fatto anche il pizzaiolo e ha voluto darci una dimostrazione della sua bravura.

Cucina a vista

Hamburger crudo di podolica con maionese agli agrumi, verdure croccanti e sale affumicato [14,5/20]

Antonio Pisaniello è uno chef autodidatta, e in questo piatto riassume un po’ tutte le sue esperienze. C’è la forte connotazione territoriale, un impiatto contemporaneo, un filo di salsa di soia che fa un po’ fusion… volendo esagerare diciamo che l’hamburger (e relativo profumo di griglia del sale affumicato) è un souvenir degli USA 😉 Gli elementi sono tanti, ma le priorità sono di immediata comprensione e ne risulta un crudo elegante e personale.

Scapece. Zucchine alla Scapece rivisitate con la carota, sotto della salsa al mosto cotto, aceto e menta [14/20]

Richiami di dolcezze tra la carota e il mosto cotto. Giusto una portata di passaggio.

Fiano di Avellino 2007 – Colli di Lapio

Ricotta fritta di Montella con una purea di broccoli, acqua di pomodoro, spuma di alici legata con papate e prosciutto di Venticano a tocchetti [15/20]

Una voce intoccabile della carta!

Caldo freddo di baccalà e patate con pomodorini e cipolla ramata di Montoro [14/20]

Si prosegue per questa linea: ricette super classiche (quelle che proponeva al Gastronomo di Ponteromito?) alleggerite nelle cotture e impreziosite negli ingredienti.

La minestra campana rivisitata: verdure spontanee, vellutata di borlotti, cialda di mais croccante [14/20]

Cicoria, tarassaco e borragine (giustificata, quindi, la presenza del suo fiorellino). La cialda di mais è un’interpretazione estrema della pizza gialla: croccante perché fritta e arricchita dai cigoli (ciccioli) di maiale, accompagnava la minestra.

Drogone Aglianico d’Irpinia 2004 – Cantina Giardino

Pacchero con fave, piselli e guanciale croccante [15/20]

La pasta e piselli!

I cecaluccoli (cavatelli) con pomodoro, basilico e cacioricotta [14,5/20]

I cavatelli sono fatti con acqua calda e farina di grano tenero.

Taurasi 2000 – Cantina Di Prisco

Maialino con mela annurca, olio alla vaniglia, pistacchio, arance e cioccolato [14,5/20]

Uso saggio e ponderato della vaniglia e del cacao nel cioccolato.

Predessert: mousse allo yogurt con ananas [+++++]

Ricotta e pere [15/20]

Abbiamo iniziato con un hamburger, finiamo con un hamburger… rivisitazione “al piatto” di un nuovo classico campano: la torta di ricotta e pere di Salvatore De Riso.

Solenne Essenza Nobile Vino di Ghiaccio – Moscato – Azienda vinicola Cascina Baricchi

Coccole finali: Chupa-chupa di castagne candite, pasta di mandorle, tartufino, meringhe, cannoncino ai pistacchi [+++++]

Spettacolari le castagne di Montella!

Bignè al caffè [+++++]

Caffè

Adesso che in cucina hanno finito di spadellare, andiamo a dare un’occhiata da vicino

Conto

Menù degustazione contaminazioni da € 65.  L’abbinamento al calice è sui 25 € (5 € a calice).

Note Positive

La passione con cui Antonio racconta il suo territorio è  tangibile nei piatti, dove ai prodotti è sempre dato un posto d’onore. Il locale è elegante ma assolutamente moderno, Jenny e la sua brigata sempre premurosi. Nusco, poi, è un vero gioiello.

Note Negative

Niente da segnalare

Dettagli

Qualche orpello un po’ obsoleto nei piatti (buccia di pomodoro, verdura fritta)

Conclusioni

La Locanda di Bu è un locale permeato da grande personalità, dove niente è anonimo, dalla costruzione stessa del ristorante alla cucina dove Antonio si dimostra aggiornato ed esuberante tanto quanto lo è come interlocutore. Tappa consigliata!

La bella squadra

Da sinistra: Francesco D’Errico classe (1988) in cucina; lo chef/patron Antonio Pisaniello; Antonio Natale (1984) in cucina; la patron e sommelier Jenny Auriemma; Manuela Iuliano (1982) in sala.

Viaggiatore Gourmet

La locanda di Bu
83051 Nusco (AV)
Vicolo dello Spagnuolo 1
Tel. 0827.64619
Fax 0827.64619
Chiuso domenica sera e lunedì
E-mail: info@lalocandadibu.com
Sito internet
www.lalocandadibu.com

Dove dormire: Alla locanda di Bu consigliano…
B&B Vittoria
83051 Nusco (AV)
Via Portamolino
Per prenotazioni sig. Anna 320.8879660
E-mail:
vittorianusco@libero.it


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